Nella notte dei tempi, quando nella piana di Venaria le piante riarse dal sole lasciavano spazio solo alla sabbia del deserto e quando Borgaro godeva di un umido clima tropicale e la piscina comunale somigliava più alla laguna blu che ad un catafalco cadente, quando Zazzà aveva ancora tutti i capelli in testa e non sul pavimento della cucina, quando Carlo Angeli sembrava giovane ed aveva tre fidanzate a settimana, in quel tempo mitico di eroi e di leggende, in cui la notte ed il giorno non erano ancora separati ed il caos inghiottiva le terre e le acque, mischiandole in un’unica poltiglia fangosa, iniziava a farsi strada tra le folle dei nuotatori una figura epica: il Gandelli testa rasata.
Semidio dalle più disparate capacità, boscaiolo, barista, imprenditore, aveva da poco terminato il terzo corso di nuoto: Caos Giglio Tos (per gli intimi Carlo) vedendolo espansivo e sorridente gli propose di aggregarsi alla nascente squadra master Riverborgaro.
Da quel corso particolarmente ben riuscito emerse anche un'altra figura della tradizione popolare: Cavestro l’edificatore.
I due, immediatamente ai vertici prestazionali della squadra forti del loro 1’30” nei 100sl (cosa che il Garbo si sogna visto quanto si sta allenando…), cominciarono a fare proseliti tra gli avventori del nuoto libero e reclutare signorine disorientate ad atleti nerd, per poter continuare a fregiarsi del titolo di campioni del pollaio: le due teste lucide dividevano l’acqua delle corsie tre e quattro, sempre in testa in ogni batteria o in ogni serie che si dovesse affrontare: non li spaventavano 5 da 100 misti o 10 da 50 sl, il nuoto era per loro il modo più naturale di spostarsi da un luogo ad un altro.
Alcune leggende vogliono addirittura che i due si spostassero solo con la pioggia, in modo da poter sfoggiare anche verso terzi la propria innata acquaticità, anche sul Guzzi California 350, e CarloRossi ne fu subito geloso.
Un giorno il Caos Giglio Tos arruolò in squadra un giovane capellone di appena 20 anni, dal piglio sfacciato ed un po’ saccente, dotato di una meravigliosa cuffia turchese intonata (almeno a detta della Donnie, una creatura infernale e mostruosa che infestava le piane del Canavese) a costume, occhialini e soprattutto occhi.
Il giovane, grazie a molto tempo libero ma soprattutto ad uno spirito masochistico senza precedenti, ben presto aumentò la propria competitività: benché fosse amante dell’understatement e veleggiasse sempre in corsie laterali, il suo incremento prestazionale non era celabile.
Anni dopo, a maturità raggiunta e capelli diradati, questa spocchia ed arroganza gli valsero il nome epico di Principe Delle Maree.
Alla prima gara stagionale il cronometro fu impietoso: il principe fermo le lancette sull’1’04”, mentre i due mentori della neonata squadra non riuscirono a scendere nemmeno sotto l’1’20”…
Lo shock fu tremendo, si aprirono le acque della polemica, il principe passò dal regno delle maree a quello delle tenebre, incarnando tutte le paure ed i timori dei bambini, diventando una leggenda del male, un demone che concupiva cuori di fanciulle logorroiche e li abbandonava straziati…
Temendo che un confronto aperto con il principe del male li distruggesse, i due, feriti dall’understatement, colpirono con la stessa arma: all’allenamento successivo si posizionarono in corsia laterale, aderenti alla scaletta, con in testa, anziché la propria pelle sfavillante due cuffie a fioroni rosa, rubate alla nonna mentre faceva la doccia…
La risposta del principe fu tremenda, come si conviene ad un vero cattivo: misteriosamente sparì dal bordo vasca uno dei due copricapo, che apparse magicamente indosso al principe un paio di mesi più tardi, nella piscina di Ravenna….
9 commenti:
gandelli... cavestro... la fanciulla logorroica... mi ricordano tempi andati, tempi in cui le braccia avevano una parvenza di muscolatura, lo scalpo era folto, l'occhio non era ceruleo... (lacrimuccia...)
l'ho fatto apposta...
appena potrai mi aiuterai a lavorare sulla nascita del principe delle maree, perchè non me lo ricordo bene, ed è farina, anzi cattiveria del tuo sacco!
??? io ??? cattivo ??? naaa !!! (ho l'alzehimer: non ricordo bene nemmeno io...)
ma una principessa delle maree non è meglio?
eleggiamo una miss marea. magari le donne della squadra, prese dalla competizione, cercheranno di accalappiarsi voti nei modi più disparati e succulenti. no?
no, eh? si?
forse sarebbe stato meglio stare zitto...
no, perchè? è solo che tu sei nuovo del gruppo e non sai che la principessa delle maree (alte) c'è già: tutte le volte che elena entra in vasca produce uno straripamento...
elena... elena... MA ELENA è QUELLA ALTA, BASSA, CON LE GINOCCHIA A PUNTA E LE ORECCHIE VELLUTATE?
proprio lei, quella che canta!
peccato. ti avrei visto bene in una band di drag queen. io ci penserei. vengo pure io. voglio indossare la parrucca di platinette.
controlla l'ultimo commento al post sopra, ok ok sto zitto
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